Sala Consiliare E. Feruglio

Nuova sala consigliare del Comune di Tavagnacco intitolata ad Egidio Feruglio.

Descrizione

La scelta di intitolare la sala consiliare ad Egidio Feruglio si deve al suo lavoro scientifico, in particolare nel campo della geologia, svolto sia in regione che all'estero, apprezzato e ancora utilizzato dagli studiosi e alla sua storia di rettitudine e integrità morale che onora il nostro Comune e Feletto, suo paese natale. Egidio Feruglio nacque nel 1897 e compì i suoi studi al Liceo Classico Stellini di Udine. Già molto giovane si contraddistinse subito per il rigore nella ricerca, la precisione dei suoi appunti, nonchè per la sua capacità di sintesi. Tutto questo unito ad una notevole energia: in una giornata, in bicicletta, fu in grado di esplorare tutte le grotte friulane raggiungibili. Questa ed altre attività si svolgevano nel’ambito associativo, oltremodo qualificato, della Società alpina friulana e del Circolo speleologico ed idrografico friulano.

Iscritto all’Università di Firenze, fu chiamato al fronte durante la prima guerra mondiale, nel corpo degli Alpini, meritandosi una medaglia d'argento. Laureatosi in geologia nel 1920, divenne assistente naturalista presso la Cattedra sperimentale chimico agraria di Udine, per poi diventare assistente di geologia all’Università di Cagliari, fino al 1925. Già sul finire del 1924, venne invitato in Argentina da Guido Bonarelli, geologo e dirigente dell’Istituto statale dei giacimenti petroliferi di quel paese. Lo scopo era quello di condurre ricerche geologiche sistematiche sul campo nel territorio di questo enorme paese per individuare eventuali risorse petrolifere.

D’altra parte l’allontanamento dall’Italia ha anche un fondamento politico: la sua contrarietà al fascismo, che ha visto all’opera nel suo stesso paese, contro suoi stretti parenti, dichiaratamente antifascisti. Nel 1928 si sposò con la carnica Aurelia Magrini, e l'anno successivo ritornarono assieme in Argentina. Rientrato in Italia, ottenne nel 1933 la libera docenza in geologia presso l'università di Bologna. 

Ma il rifiuto di iscriversi al Partito nazionale fascista gli tolse ogni possibilità di mantenere i suoi incarichi. Ritornò dunque in Argentina e nella storia della scienza di quel paese rimangono memorabili l’esplorazione e descrizione geologica della Patagonia e della Terra del Fuoco e l’insegnamento nelle cattedre di geologia delle Università di Cuyo a Mendoza e di San Juan. Diventò inoltre direttore dell'Istituto del petrolio. Nel 1949, al rientro in Italia, venne nominato ordinario di geologia presso l'università di Torino. Si trasferì poi all’Università di Roma, gravemente provato dalla morte prematura del figlio. Si spense a Udine nel 1954.

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